Controllo tecnico su immobili finiti
La Diagnosi Tecnica degli immobili è uno strumento che va sempre più affermandosi tra gli operatori del settore edile, sia pubblico che privato.
Avere un quadro diagnostico completo di un’opera consente una ricostruzione precisa dello stato di conservazione e funzionalità di strutture e materiali e, se necessario, di implementare interventi che permettano di mantenere le performance dell’immobile inalterate nel tempo.
La diagnostica è in questo senso uno strumento chiave per la tutela del valore del Bene. Attraverso tecnologie avanzate in ambito Prove Non Distruttive sugli elementi strutturali e sui materiali, è possibile ottenere relazioni documentate che consentono una conoscenza approfondita del bene oggetto di analisi.
Le Prove Non Distruttive a supporto della diagnosi tecnica su elementi strutturali vivi consentono una corretta valutazione sia dimensionale sia qualitativa dei materiali incontrati. Tra queste:
- Prove ultrasoniche
Consentono di misurare la velocità di propagazione delle onde ultrasoniche che attraversano l’oggetto dell’indagine. La prova permette indagare le caratteristiche di compressione del materiale.
L’apparecchiatura per l’indagine ultrasonica consiste in una centralina elettronica che comanda l’emissione di impulsi da una sonda emittente e registra i tempi di ricezione degli stessi alla sonda ricevente. Su uno schermo VRC viene registrato l’intero fenomeno impulsivo sotto forma di grafico d’onda. Il grafico, oltre a consentire di misurare il tempo di volo, indica anche eventuali attenuazioni del segnale che rivelano la presenza di macrodifetti all’interno del materiale attraversato. - Prove sclerometriche
L’apparecchiatura per l’indagine sclerometrica (sclerometro) è costituita da una massa battente in acciaio che colpisce un’asta di percussione a contatto con la superficie di indagine. L’entità del rimbalzo del maglio viene indicata su una scala lineare (indice sclerometrico).
Durante la prova vengono eseguite 12 battute, scartando i valori maggiore e minore si mediano i 10 rimanenti. Utilizzata generalmente su elementi di calcestruzzo, la prova permette una valutazione della resistenza a compressione del calcestruzzo indurito.
Dai valori medi è possibile determinare il valore della resistenza a compressione superficiale (Rck) basandosi su curve di correlazione, fornite dal costruttore, tra l’indice di rimbalzo (Im) e resistenza del calcestruzzo. La metodologia Son-Reb abbina prove ultrasoniche e prove sclerometriche. - Indagini Magnetometriche
Consentono la localizzazione dei ferri di armatura in una struttura di cemento armato (con copriferro inferiore ai 6 cm) e di rinforzi di natura metallica quali catene, regge, putrelle.
L’elettromagnetometro consiste in una sonda e in una centralina. Misura il campo magnetico prodotto dalle correnti di Faraday indotte dalla sonda sull’elemento metallico (conduttore) che si sta rilevando e le Eddy Current (correnti parassite) indotte dalla sonda.
L’indagine magnetometrica viene utilizzata per l’individuazione e la definizione del numero dei ferri e dello spessore del copriferro di armatura in elementi strutturali (travi e pilastri) in cemento armato, l’individuazione ed il rilievo di elementi metallici di rinforzo celati in murature, solai, ecc.
Il servizio di controllo su opere finite prevede lo svolgimento di Prove Non Distruttive sugli elementi strutturali. Lo svolgimento di prove Non Distruttive da parte di un Organismo di Parte Terza favorisce una maggiore sicurezza circa la qualità stessa delle opere oggetto di controllo. ASACERT mette a disposizione del Cliente un team di tecnici multidisciplinari, esperti nelle diverse fasi del processo costruttivo.